Nell’ambito del ciclo di attività legate alla celebrazione e riscoperta della figura dell’attrice Lyda Borelli (1887 1959), evento centrale è la mostra Lyda Borelli primadonna del Novecento, curata da Maria Ida Biggi, direttrice dell’Istituto per il Teatro e il Melodramma, e allestita nella cornice della casa-museo di Palazzo Cini a San Vio a Venezia. La mostra, inaugurata il 1 settembre sarà visitabile fino al 15 novembre 2017. Attraverso una straordinaria galleria di fotografie e rari documenti d’archivio, l’esposizione si propone di raccontare la vicenda artistica di una delle più affascinanti attrici italiane del primo Novecento, dai grandi successi teatrali in Italia e nel mondo al trionfo nel cinematografo. Figlia d’arte di Napoleone Borelli e Cesira Banti, Lyda frequenta il palcoscenico sin da bambina, debuttando nel 1901 al fianco di Virginia Reiter. Dal 1903, anno del suo ingresso nella Compagnia di Virgilio Talli, fino al ritiro dalle scene del 1918, Lyda Borelli è acclamata protagonista di testi teatrali firmati da autori quali Gabriele D’Annunzio, Oscar Wilde e Sem Benelli, e lavora con i più importanti interpreti del suo tempo. La sua immagine di attrice teatrale preannuncia quell’icona liberty di stile e di eleganza che, con le successive interpretazioni cinematografiche, si imporrà all’attenzione di un pubblico più vasto.
Il progetto, in accordo e con il sostegno degli ere di Lyda Borelli, è realizzato in collaborazione con istituzioni quali SIAE – Biblioteca e Raccolta Teatrale del Burcardo, Roma; ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, Roma; Fratelli Alinari. Fondazione per la Storia della Fotografia, Firenze.