Se il regime mantiene un profilo morbido nei confronti della produzione a soggetto, diverso è invece il suo atteggiamento nei confronti delle potenzialità educative e propagandistiche del cinema documentario. Nel 1926 il regime statalizza l’Unione Cinematografica Educativa (Luce), un organismo che già da alcuni anni era andato specializzandosi nella produzione e distribuzione di film a carattere didattico. L’iniziativa è fortemente voluta dallo stesso Mussolini, che trasforma definitivamente il Luce in uno strumento monopolistico di informazione e di propaganda delle attività e delle iniziative del regime.
Gli sforzi per riorganizzare una produzione nazionale e i tentativi di avviare un’industria cinematografica di Stato s’intrecciano con un evento destinato a segnare un passaggio epocale nella storia del cinema: la graduale diffusione del film sonoro.
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- Dal cinema ambulante alle sale stabili
- Le prime case di produzione
- La crisi del 1909
- La produzione in serie e la nascita del film d’arte
- Il boom produttivo e l’avvento del lungometraggio
- I giorni di Cabiria
- L’introduzione della Censura
- La guerra e la prima invasione hollywoodiana
- Il dopoguerra e il monopolio UCI
- Verso un cinema di retroguardia?
- Il fenomeno Pittaluga
- L’avvento del fascismo
- La nascita del Luce
- I primi passi del cinema sonoro