Regia: Enrico Guazzoni; produzione: Guazzoni Film, Roma; distribuzione: Minerva; anno: 1923; visto censura: n. 18392, 22-06-1923; lunghezza originale: 3373 m; prima visione romana: 31-03-1924; soggetto e sceneggiatura: Enrico Guazzoni; fotografia: Alfredo Lenci, Victor Armenise; scenografia: Guido del Monaco; costumi: Enrico Guazzoni; interpreti e personaggi: Rina De Liguoro (Messalina), Augusto Mastripietri (Claudio), Gino Talamo (Ennio), Gianna Terribili-Gonzales (la maga Mirit), Lucia Zanussi (la schiava Egle), Gildo Bocci (Apollonio), Bruto Castellano (Tigrane), Aristide Garbini (Narciso), Adolfo Trouche, Calisto Bertramo, Mario Cusmich.
Il film
Ucciso Caligola, i pretoriani proclamano Claudio imperatore. Il loro capo, Marco, è innamorato della moglie di Claudio, la dissoluta Messalina, che, anche da imperatrice, non disdegna l’abitudine di recarsi nottetempo nella suburra in cerca di avventure. Grazie all’aiuto di Ennio, un auriga persiano schiavo del senatore Apollonio, Messalina scampa a una retata e si innamora del suo salvatore, che invece ama Egle, una schiava che Apollonio ha comperato e che cerca di insidiare.
Di Ennio si invaghisce anche Mirit, sacerdotessa di Iside, che cerca di ricattare il giovane, facendo frustare la povera Egle, che viene salvata dal gigante Tigrane.
Il capo dei pretoriani, Marco, tenta di rovesciare Claudio, ma l’imperatore, avvertito, lo fa uccidere dei sicari di Silio. Ancora una volta Mirit tenta di sedurre Ennio, e, respinta, avvelena i cavalli con i quali il giovane deve partecipare alla corsa delle bighe. Durante la gara, che vale la concessione della libertà, il giovane si rovescia col suo carro e rischia di finire ucciso dai gladiatori, ma viene salvato da Messalina. L’imperatrice si è nel frattempo alleata con Caio Silio e sta preparando un complotto contro il marito: scoperta la congiura, il complice viene smascherato e cacciato, mentre Messalina preferisce darsi la morte.
«[…] ottimamente la Contessa Rina De Liguoro nella parte di Messalina, parte che le si addice egregiamente e che cancella l’impressione di lei riportata in un film di qualche anno fa, che è meglio non ricordare. La forbice del censore questa volta, in rispetto alla storia, è rimasta inerte, così Messalina, corrotta, depravata, bella e… non diciamo di più. Chi non l’ha vista vada a vederla e… si convincerà […]. Messalina è il trionfo della cinematografia italiana, è l’orgoglio di Enrico Guazzoni, è la rinascita della nostra arte».
Bernabò, «La Rivista Cinematografica», Torino, n. 11, 10 giugno 1924.
Film storico tra i più diffusi e celebrati, nonostante la lunghezza e gli eccessi licenziosi e melodrammatici, Messalina sancisce il successo personale di Rina De Liguoro e la consacra quale ultima diva del cinema muto italiano (negli anni Cinquanta, ormai ritiratasi dalle scene, l’attrice confesserà di essere ancora molto legata a questo personaggio e di conservare ancora i costumi indossati sul set).
Cfr. Giovanni A. Semeraro, Rina De Liguoro, ultima diva del cinema muto italiano, Centro culturale il fotogramma, Alghero 1995.
Il film è da annoverare tra le opere con cui la produzione italiana, nella prima metà degli anni Venti, tenta di risollevarsi contrastando la crescente concorrenza europea e americana. In questo caso lo sforzo produttivo e artistico viene premiato dal successo e dalla diffusione all’estero, sia nei paesi anglosassoni, dove viene distribuito con il titolo The Fall of an Emperess, sia addirittura in Unione Sovietica, dove risulta essere l’unico film italiano esportato in questa fase.
Con l’avvento del sonoro ne viene realizzata una versione ridotta e sonorizzata con il sistema Tobis-Klangfilm a cura di Vittorio Malpassuti e Gustavo Serena, con musiche di Escobar dirette dal Maestro Florida (attualmente conservata dal CSC-Cineteca Nazionale).
I materiali filmici
Il CSC-Cineteca Nazionale ha preservato nel 1979 un positivo sonoro nitrato b/n, relativo alla versione sonorizzata, lungo circa 1780 metri, con didascalie italiane (non più conservato). La copia 35mm derivante è inclusa nel catalogo dei film disponibili per il prestito culturale.