La Fondation Jérôme Seydoux-Pathé e il « Laboratoire d’excellence des arts et médiations humaines » (Labex Arts-H2H) dell’Università Paris 8 sono i partner di questa eccezionale retrospettiva, che, attraverso una selezione di opere di cinque registi italiani, Giovanni Pastrone, Carmine Gallone, Nino Oxilia, Roberto Roberti e Febo Mari, ripercorre l’universo estetico e culturale rappresentato dal melodramma, genere tra i più tipici e rappresentativi del cinema muto italiano.
Fortemente influenzato dal teatro e dalle correnti letterarie e artistiche del tempo, sui cui dominano incontrastati l’eccesso aristocratico e la decadenza del gusto dannunziano, questo genere cinematografico si esprime attraverso il carisma “divino” di grandi attrici come Francesca Bertini, Lyda Borelli, Pina Menichelli, protagoniste di film dai titoli evocativi come La donna nuda (Carmine Gallone, 1914), Sangue blu (Nino Oxilia, 1914), Il fuoco (Giovanni Pastrone, 1915), Tigre reale (Giovanni Pastrone, 1916), Malombra (Carmine Gallone, 1917), Rapsodia Satanica (Nino Oxilia, 1917), La contessa Sara (Roberto Roberti, 1919), La serpe (Roberto Roberti, 1921), etc…
Nel corso della reprospettiva saranno proiettate copie provenienti dalle principali cineteche italiane (Bologna, Roma, Torino e Milano) ed europee (Eye Filmmuseum) e si terranno tre incontri con studiosi francesi e italiani, dedicati in particolare a Giovanni Pastrone, “inventore” di generi, all’analisi del fenomeno del divismo maschile e a Nino Oxilia nel rapporto tra cinema-letteratura.
Il ricco programma di proiezioni e conferenze è disponibile sul sito della Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, con pdf scaricabile.